mercoledì 13 giugno 2012

I Bulli in pugno....

Il bullismo è un fenomeno in forte crescita. La prepotenza esercitata sottoforma di violenza fisica e/o verbale ha spesso risvolti devastanti nel processo di crescita della vittima di queste violenze.
Proviamo a delineare un identikit con le caratteristiche più comuni delle vittime scelte dai bulli e a cercare di capire quali possono essere i modi per fronteggiare questo oneroso problema.

         

Identikit della vittima
Si differenziano in qualcosa dagli altri compagni/amici/gruppo di coetanei : nel modo di vestire, nel modo di pettinarsi, hanno un handicap fisico o mentale, sono in sovrappeso o sono sottopeso, sembrano essere più fragili e deboli, sono più piccoli, fanno parte di una minoranza, hanno brutti voti a scuola, non socializzano facilmente, non sono inseriti in nessun gruppo di amici, di studio, non sanno difendersi dalle aggressioni fisiche e /o verbali. Appaiono indifesi.

Primi segni di  disagio
            Manifestano reticenza nel tornare a scuola, inventano scuse per non andarci, preferiscono essere accompagnati e venuti a prendere da un adulto, manifestano tensione, stress, tristezza dopo la scuola, quando si chiede loro qualcosa sulla scuola sembrano infastiditi e reticenti nel raccontare il vissuto scolastico, dichiarano di non avere amici, manifestano insofferenza verso la scuola, presentano segni fisici come graffi o lividi sul corpo, sono nervosi, non riescono a trovare attività in cui rilassarsi con spensieratezza.
Il ruolo dei genitori
Il primo assoluto accorgimento che i genitori possono mettere in atto nei confronti dei loro figli è l’ascolto attivo. Non appena scorgono un comportamento diverso, inusuale nei loro figli,  è bene attivarsi per scoprirne la causa. A volte un comportamento “strano”può essere solo un momento passeggero, a volte invece, un campanellino d’allarme per un problema più grave. Qualora la causa degli atteggiamenti sopradescritti dei figli risalgano ad un sospetto di vessazione da parte di altri coetanei nei confronti dei nostri figli è bene procedere “dietro le quinte”. Infondere coraggio a nostro figlio, fargli comprendere che può cavarsela da solo, suggerirgli alcune strategie di difesa, fargli comprendere che qualsiasi cosa accada ci sarete voi alle sue spalle ,anche se non presenti fisicamente nel momento in cui si verificano situazioni di bullismo. Simulare a casa delle situazioni potrebbe aiutare il bambino a sentirsi più forte ed a mettere in atto strategie di difesa ( ad esempio: se lui-il bullo- ti dice questo, "noi" come rispondiamo?cosa facciamo? Facciamo finta che....tu cosa fai? Proviamo a farlo assieme?). Aiutare il bambino a ignorare il bullo, innanzitutto dentro se stesso, è il primo passo verso una forma di difesa personale. Andare insieme a scuola e scoprire altre vie di uscita per evitare il bullo oppure favorire l’integrazione in classe del vostro bambino con merende pomeridiane a casa vostra, gruppi di studio, festicciole, incentivare vostro figlio a frequentare i compagni di classe in occasioni di socializzazionein modo che il bambino si senta protetto anche da un gruppo di suoi pari. Lavorare quindi sull’acquisizione di fiducia in se stesso da parte del bambino è fondamentale, prima ancora di denunciare alla scuola gli avvenimenti, prima ancora di rivolgersi a specialisti nel settore. Rafforzare l’autostima dei nostri figli rassicurandoli che noi ci saremo sempre e comunque e che lui è perfettamente in grado di cavarsela da solo è un buon proposito per permettere ai nostri bambini di fronteggiare le difficoltà delle relazioni con gli altri, adesso come in età adulta. 

6 commenti:

  1. Mi fai venire in mente un episodio alle superiori. L'istituto era prevalentemente frequentato da ragazze. Era da un po' che avevo notato che un gruppo di un'altra sezione aveva preso di mira una mia compagna. Quella mattina avevano superato loro stesse minacciandola apertamente. Ed è successo che non ci ho visto più, mi sono lanciata nel gruppo e ho pestato chi mi capitava a tiro. Quel giorno ho rischiato la sospensione e ho perso un po' di capelli in battaglia :-)..... Niente in confronto alla sua gratitudine. In ogni caso non l'hanno più presa in giro. E io so che la preside, sotto sotto mi ha dato ragione..... altrimenti mi avrebbe sospeso immediatamente

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per chi "ti conosce" non c'è da stupirsi in questa tua reazione! ;-P
      In effetti però, oltre ad aver terrorizzato il gruppo di ragazze, che sono certa sta all'attivo sborsando milioni di euro in sedute psicanalitiche, almeno hai spalleggiato la tua compagna ...quando si dice che "con la dolcezza si ottiene tutto!" ....;-P

      Elimina
  2. dottoressa lei è un pozzo di informazioni ;-)

    RispondiElimina
  3. Sulla base della mia esperienza di solito i bulli si fanno forza del gruppo a scapito della vittima che di solito è un singolo o un gruppetto più piccolo.
    Credo che prima di coinvolgere la scuola, nel senso di ruoli istituzionali, sia fondamentale cercare un dialogo con i propri figli per prepararli ad avere gli strumenti in grado di affrontare certe situazioni. Si troveranno ad affrontare durante la vita tanti episodi del genere, dai più lievi ai più pesanti, e non sarà sempre possibile, e credo che non sarebbe neanche poi giusto, rivolgersi sempre ad un'autorità esterna che risolva la cosa.
    Anche perché questi episodi hanno un forte impatto emotivo, ti possono scavare dentro ed è bene cercare di riuscire a mantenere un proprio equilibrio.
    Mi viene in mente un verso di "Sogna, ragazzo sogna":
    "Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre
    perchè hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente"
    Ma vallo a spiegare ad un adolescente...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie Babbonline per le tue considerazioni...le condivido appieno...e poi l'ultima frase è si una realtà sconcertante!

      Elimina

Dì la tua...e grazie mille per averla detta!