giovedì 13 settembre 2012

Per sempre...

I distacchi, si sa, sono dolorosi. Se poi repentini, improvvisi ed inspiegabili lasciano nella mente e nel cuore una serie di tarli, una serie di domande la cui risposta è celata dietro l'assordante silenzio della vita che inevitabilmente e paradossalmente continua e fa rumore senza lasciare traccia alcuna se non un vuoto incolmabile. Il protagonista del romanzo di Susanna Tamaro, Per sempre, testimonia che la pragmaticità tipica maschile può essere fatta letteralmente a pezzettini nel momento in cui il cuore si apre alla poesia della vita, seppure drammatica e costellata da eventi tristi e laceranti. E il ricordo non è che nuova linfa vitale che scorre e inonda la natura in cui il protagonista cerca conforto, rifugio e nuovo senso alla propria esistenza. L'occupazione derivata dalla cura del proprio orto, delle piante, dei fiori è unita all'indagine e alla ricerca di una logica in quell'apparente ordine cosmico così lontano dal caos, dal "senza tempo", dalla disperazione e dalla confusione del cuore umano davanti all'imprevedibilità degli eventi, di cui il protagonista si sente comunque parte attiva seppure nell'illusione della staticità e passività del dolore. E il richiamo all'eternità accompagna ogni pagina del romanzo fino a chiedersi davvero se esiste qualcosa che non sia per sempre...

2 commenti:

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