martedì 17 marzo 2015

Recensioni:La gnosi al potere di Angela Pellicciari.

In un mondo della comunicazione in cui si è abituati ad urlare per farsi ascoltare, del quale si è costretti a subire "verità" conclamate e reputate incontrovertibili acclamate da un tizio con una maschera molto simile ad una museruola alla Hannibal Lecter e che si fa chiamare Adam Kadmon in onda su Italia1 alla stessa stregua di come andava in onda il santone di Wanna Marchi in una qualche sperduta tv commerciale, che paventa complotti fantomatici ed intervista illuminati che di luminoso hanno solo il faro a favore di telecamera, come ad esempio il portavoce ufficiale della massoneria Claudio Bonvecchio, che edulcora l'immagine della massoneria stessa per renderla più potabile ad un pubblico profano e la maschera, come da vizietto ricorsivo, coerente con il proprio stile, ecco che arriva una concreta risposta a suddette pagliacciate.
Angela Pellicciari, scrittrice e studiosa, tralasciate le suggestioni televisive veicolate da personaggi incappucciati che vivono carnevalescamente la storia tutto l'anno, con il suo libro "La gnosi al potere", sobrio, pulito, fruibile anche dai meno addetti ai lavori e con fonti alla mano senza mai abbandonarsi a fanatismi coloriti di umori suggestivi ed isterici che invece tanto caratterizzano le trasmissioni di cui sopra, ci racconta la storia attraverso vicende italiane in un'Europa sempre più propensa all'esaltazione dei diritti del singolo ed alla sua corruzione come mezzo di distruzione di massa.
L'autrice ci parla di gnosi, tecnoscienza, fede, massoneria, ONU, papi, i Savoia, Marx, Mussolini, Pascoli, i Mille e tanto altro ancora con i retroscena curiosi, le cose non dette dai classici libri di storia studiati sui banchi di scuola, tutte documentate e mai solo ipotizzate, delineate con contorni che nulla lasciano alla fantasia ed ad ideologie fumose. Svela i fili dei burattinai che minano l'essenza dell'essere umano fino a trasformarlo in una caricatura di se stesso, per giunta anche fatta male, in cui il limite sembra non più una realtà tangibile e peculiare dell'uomo stesso, ma un ostacolo da superare con ogni mezzo a disposizione anche se il prezzo da pagare è la svendita della propria anima.
Un libro che si legge tutto d'un fiato, quel fiato sospeso misto allo sgomento che si prova nel constatare quanto poco è diffuso tra noi "profani" il senso della storia concreta e non paventata o mitizzata e quanto sia facile cadere in una congiura contro la verità, inconsapevolmente, laddove la coscienza del singolo viene gradualmente anestetizzata dai giullari della storia, ossia da quelli che, come affermava Platone, credono di essere migliori e per tale qualità hanno la presunzione di voler rendere migliori anche gli altri.

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