mercoledì 25 maggio 2016

C'era una volta...Il mondo di Potolina...Part 1

C'era una volta, in un tempo non troppo lontano, una mamma blogger, una di quelle che spiattellava su internet tutto quello che le capitava, dalle avventure più audaci, del tipo come togliere una cacca di piccione dai capelli appena lavati e colata proprio quell'attimo prima in cui era in procinto di affrontare un colloquio di lavoro, alle avventure con il suo patatino, rigurgiti impiastricciati sulla pelle simulando creme bio, incontri al parchetto di mamme extra terrestri e figli fenomenali ecc..ecc..Finchè un bel giorno Potolina fu sgamata nella vita reale e la sua vita virtuale dette fastidio a qualcuno per cui Potolina decise a malincuore di abbandonare il web...ma le sue disavventure non la abbandonarono di certo. L'altra sera, accidentalmente, l'ho incontrata e le ho proposto di prestarmi qualche suo racconto per ridere, sorridere ed emozionarci ancora un pò insieme...lei ha accettato...adesso ha due bimbi...ai posteri l'ardua sentenza....

Potolina mi ha concesso di scrivere una sua piccola presentazione e pubblico un suo post che fa capire un pò che tipo è la nostra Potolina....

Se Bridget Jones fosse mamma avrebbe le sembianze di Potolina... ebbene sì, alle sogli-ol-e dei 40 anni, moglie, mamma a tempo indeterminato e casalinga "precaria" (o almeno si spera), vagabonda del web e pasticciona cronica. Sono proprio io. E poiché la mia vita, da quando il Patatino e poi tre anni dopo il Polpettino hanno annunciato il loro arrivo, è cambiata totalmente, ho voluto imprimere su un blog le avventure di una mamma alle prime armi ( o sotto le armi?), che si è trovata a casa dopo anni di lavoro stile "Grande Fratello", ossia ventiquattr'ore su ventiquattro, alle prese con pannolini, pappe, biberon, cacche (si può dire!?!?!) e tutto ciò che riguarda i neonati e non solo...Qualche ottimista mi ha chiesto se uso questo blog come psicoterapia...scoprirete che per me manco le camicie di forza potrebbero rimediare ai miei viaggi mentali e che non è necessario chiamarsi Samantha Cristoforetti per un tuffo nella più romanzata fantascienza con un piede sulla luna e i pensieri tra le stelle...!

                                                      IN GINOCCHIO DA TE...O SUPPERGIU'


Luglio 2010, nono mese di gravidanza, agli sgoccioli praticamente, caldo afoso, voglia di quattro salti….in padella ( gli unici salti non mortali che potevo permettermi, considerati i 75 chili di ciccia + patatino nel pancione!).
Vado al mio super mercatino preferito e non prendo nemmeno il cestello, visto che devo prendere “solo” una busta surgelata…vago nel supermercato, come al mio solito, come in un museo, comincio a contemplare tutti i tipi di prodotto innescando una voglia matta di tutto, e così, due braccia diventano davvero poche per le cose che prendo…ma intelligentemente, e sottolineo intelligentemente, non torno indietro a prendere il carrello, (e no, qui abbiamo wonder woman, non dimentichiamocelo!) ma continuo a caricarmi di roba, persino in bocca…cioè, buste pinzate tra i denti…ad un certo punto
la tragedia: l’inevitabile stava per succedere.
Mi cade l’ovetto kinder a terra…quella fotocopia in miniatura del mio pancione mi gioca uno scherzetto non da poco…ed io, intelligentemente, e sottolineo: intelligentemente, non lo lascio a terra, considerato il mio panzone, ma cerco di raccoglierlo piegandomi lievemente sulle ginocchia quando….patapumfete, rimango a terra in ginocchio provocando un tonfo micidiale, mi cadono tutte le bustine, pacchetti e pacchettini per terra, braccia penzolanti, sguardo rivolto verso il frigo in cerca di un appiglio cui potermi sorreggermi per potermi rialzare, sudore grondante, nonostante l’aria condizionatissima ma…il colmo è quando vedo la faccia del commesso che si accorge di me ( chissà perché, ancora mi chiedo come mai!) che sembra aver visto una mistica folgorata nel bel mezzo del supermercato in estasi ( e in questo caso estasi non mistica, considerato il mio sguardo di certo allucinato!!!) in preda ad un’apparizione, che se solo avesse seguito i miei occhi avrebbe visto che erano direzionati verso i sofficini findus, che, in certi casi, hanno più potere di una entità soprannaturale…
Dopo aver realizzato che ero semplicemente una mucca rimasta bloccata a terra, mi chiede gentilmente -Signora, la aiuto a rialzarsi!?!?!?- Ed io orgogliosa come non mai: “Non si preoccupi…la ringrazio”…dopo mezz’ora e dopo che i clienti del supermercato mi passavano accanto lanciando monetine a terra e bestemmiando contro gli accattoni –non bastavano per strada, adesso pure nei supermercati- mi alzo e scattante, yeah yeah, mimando una disinvoltura che somigliava più ad un rap da folle che ad una semplice camminata verso la cassa…pago e scappo letteralmente via, percorrendo i metri che mi separano da casa letteralmente volando…salvo poi restare sul divano immobile per tutto il resto della giornata con il mio patatino che scalciava nella pancia a ritmo di “In ginocchio da te”…aveva già capito tutto della sua mamma!!!
Potolina

2 commenti:

  1. Mentre leggevo, immaginavo la scena e ridevo! Forse in quel momento Potolina non ha riso affatto ma a raccontarlo è stata bravissima!

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    1. essì...conoscendola, si sarà fatta un sacco di problemi...so che da allora evita accuratamente il luogo dell'accaduto...o della caduta...che dir si voglia! ;-P

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