Conclusioni
di dott.ssa Stefania Baronio
Per concludere possiamo allora identificare due funzioni fondamentali che il gatto attiva: la prima riguarda la sua capacità di creare un legame affettivo, di stimolare nel bambino che lo coccola, lo accarezza e gioca con lui, emozioni verso un altro essere vivente; la seconda è la sua capacità di permettere di affrontare la fase evolutiva di separazione-individuazione, (che inizia in tenera età per culminare nel momento dell’adolescenza) attraverso l’accettazione della frustrazione data dall’attesa della soddisfazione del bisogno. È fondamentale osservare che, anche i mici hanno caratteri diversi l’uno dall’altro, che dipendono non solo dalla razza e quindi dalla genetica, ma anche dall’ambiente che lo alleva (variabile sociale) e dalla sua parte psicologica che si forma nello sviluppo. È necessario quindi, per utilizzare questo animale nella pet therapy, che persone esperte scelgano i gatti in base al progetto terapeutico. Un’altra possibilità è utilizzare, qualora fosse presente, il gatto del paziente; in questo caso il terapeuta aiuterebbe il bambino a conoscere l’animale e a conoscersi attraverso di lui.
Partendo proprio da quest’ultima ipotesi è possibile inserire in una prospettiva terapeutica l’educazione dell’uomo verso il linguaggio dei gatti come strumento per prendere consapevolezza con il proprio linguaggio non verbale e per inserirsi in una prospettiva di introspezione e conoscenza di sé.
In questi termini l’animale non è solo oggetto di soddisfazione di bisogni, ma soprattutto strumento di ricerca del proprio e completo sé.
E per i più curiosi…
Un tempo il gatto era l’animale delle streghe e delle fattucchiere, dei maghi e degli stregoni e quindi di un certo tipo “medicina magica”……….da qualche tempo in Europa si parla invece dei successi ottenuti con la pet-yherapy…….molto recentemente dal Giappone sono arrivati una serie di animali robot e l'idea di usarli come sostituti di quelli veri.….l’ultimo nato è Tama, (finanziato dal ministero della sanità) gattino robot di peluche, utilizzato nei programmi riabilitativi che prevedono l'uso di animali domestici. Tama è in grado di sviluppare una sua personalità attraverso l'interazione con l'uomo, grazie a sensori posti sotto il pelo, esprime emozioni come soddisfazione, rabbia, paura e sorpresa……sorpresi?
Bibliografia
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