Barbara De Santi ha partecipato al programma
televisivo “Uomini e Donne”, condotto da Maria De Filippi e che va in onda
nella fascia pomeridiana su Canale 5. Il programma prevede la partecipazione di
uomini e donne, giustappunto, single, che hanno lo scopo di conoscersi tra loro
al fine di cominciare una storia d’amore che abbia come finale auspicabile il
più bello di tutte le favole, ossia: “ e vissero felici e contenti…”. Ogni
puntata è caratterizzata dalla narrazione dell’evolversi delle storie e dei percorsi
di conoscenza tra i concorrenti che si scelgono magari dopo aver fatto
piacevolmente un ballo assieme durante la puntata. La coppia che si forma o che
si sta formando non è scevra di polemiche, critiche, segnalazioni da parte del
pubblico da casa e di opinioni talvolta pungenti da parte dei concorrenti
stessi che mettono in discussione la bontà della storia nascente o delle
intenzioni di uno dei due protagonisti o anche talvolta di entrambi. Molte
storie si sono coronate con un lieto fine, altre sono in via di definizione,
altre ancora sono cominciate e terminate. Ciò che colpisce è proprio il fatto
che alcuni concorrenti, scremati quelli che vi partecipano per puro narcisismo
o per motivi che esulano dallo scopo del programma stesso, è proprio il coinvolgimento
totale e l’esposizione mediatica delle emozioni di cui i concorrenti sono
fautori e che l’elemento “telecamere” o “televisione” diviene a lungo andare
solo un accessorio, passando paradossalmente in secondo piano rispetto alla
realtà vissuta e raccontata. Barbara De Santi ha appassionato il pubblico di
“Uomini e donne” proprio per la veridicità delle sue storie, per la generosità
con cui non ha risparmiato le proprie emozioni, lacrime, rabbia, gioia,
entusiasmo, tristezza, dolore in cui si è reso ben visibile il fenomeno per cui
la televisione non risulta che un mezzo che può creare dei ponti invisibili di
scambi empatici tra chi ne usufruisce e chi la fa; Barbara ne incarna proprio
un esempio palese a tal punto da essere stata così disponibile e gentile da
aver accettato di “prendere un caffè” con Walt e Socrate al di qua dello
schermo…
1) Cosa
spinge una donna come lei, indipendente, affascinante e intellettualmente
brillante a partecipare ad un programma
televisivo?
B: "Intellettualmente
brillante è uno dei complimenti più graditi che io abbia mai ricevuto nella mia
vita perché penso che la bella che non balla non serva a nulla, balla chi ha ha
una mente, appunto, brillante, briosa, viva. Detto ciò, rispondo alla domanda.
Il mio desiderio di partecipare ad un programma televisivo nasce innanzitutto
da una voglia di riscatto nei confronti di una vita passata ai margini, una
vita in cui mi sono sentita meno bella, meno capace, meno considerata degli
altri. Penso siano lacune e piccoli complessi derivanti, probabilmente, dal
tipo di educazione avuta in famiglia. Quindi, ora, avere la possibilità di
essere al centro dell'attenzione, mi fa sentire finalmente qualcuno agli occhi
di chi mi ha fatto sempre sentire nessuno, come dire: hai visto che nonostante
tutto, io ci sono, sono amata da una buona fetta di pubblico, sono al centro e
non più ai margini? Scegliendo, poi, come programma televisivo, "Uomini e
Donne", altra motivazione importante è trovare la tanto ricercata anima
gemella: in effetti per me è davvero un'impresa quasi impossibile, e continuo a
confidare in questa trasmissione per trovare un amore che mi stia vicino per
sempre."
2) Cara Barbara, l’immagine che lei ha descritto di se
stessa, spesso dipinta dalle sue stesse parole durante la trasmissione, è stata
quella di donna fragile, spesso bisognosa di conferme e rassicurazioni. Eppure,
ha saputo sempre affrontare con grande grinta, talvolta facendo prevalere
l’aspetto razionale, altre volte quello emozionale, le critiche, gli attacchi,
le aggressioni verbali, le insinuazioni…Ecco,
quali sono stati i pensieri da cui ha tratto forza per controbattere e trovare
sempre le parole per fronteggiare chi in quel momento la accusava consapevole
di essere davanti a delle telecamere?
B: "Nel corso di questi
tre anni ho pensato spesso di mollare, di alzare le mani al cielo ed
arrendermi. Ma il calore delle persone che mi trasmettevano e continuano a
trasmettermi on line, per strada, al supermercato e in ogni posto in cui io
vado, mi ha dato la forza di andare avanti. Finalmente ho trovato una forma di
amore, quello delle persone che mi seguono, che mi appaga, mi fa sentire
importante, mi fa sentire bella e io ho bisogno di queste conferme. Altro mio
punto di forza è la ricerca e difesa continua della verità, della lealtà, della
sincerità: io con questi elementi in tasca posso camminare orgogliosa a
testa alta, posso guardare la lucina della telecamera e essere fiera di quel
che sono perché faccio e vivo nella stessa identica maniera fuori e dentro la
trasmissione. Io non sono fuori programma "persona" e dentro il
programma "personaggio", io sono sempre Barbara, persona vera fino a
stare male. "
3) Barbara, una volta conclusasi la puntata, rivedendosi in
televisione, quindi passando dal ruolo di “attore” a “spettatore”, ha rilevato
qualche discrepanza o anche una semplice differenza tra l’immagine che
lei ha di se stessa e quella che viene filtrata attraverso l’obbiettivo della
telecamera?
B: "Certo, vedo un'enorme
differenza. Chi è quella persona dello schermo sempre arrabbiata, sempre sulla
difensiva, petulante e talvolta antipatica? No di certo Barbara che sta a casa,
puntigliosa sì, ma divertente, ironica, autoironica, solare e mooolto
simpatica."
4)La trasparenza con cui ha comunicato le sue emozioni ed il
vissuto dei momenti condivisi nel programma ha fatto ben trapelare l’onestà
intellettuale con cui esprime giudizi verso se stessa e verso gli altri, in
poche parole è una persona che non sa dire bugie né a se stessa né agli altri.
Il sano realismo che la contraddistingue sembrerebbe aver vinto le barriere
televisive a tal punto da vestirsi di coraggio, perché ci vuole molto coraggio
a diventare un personaggio pubblico mantenendo nel tempo la propria identità. Cosa è sostanzialmente cambiato nella sua
vita durante e dopo la partecipazione a questo programma?
B: "Non avevo ancora letto
questa domanda e vedo che inizia con una sorta di descrizione della mia
persona, di delineazione delle principali e inequivocabili caratteristiche che
mi appartengono, caratteristiche che, guarda caso, avevo già enunciato nelle
risposte precedenti.
Fondamentalmente, nel concreto, nella vita lavorativa e non, quotidiana, non è
cambiato assolutamente nulla. Ma importante è il cambiamento nel mio mondo
interiore, la mia autostima, per esempio, che prima era veramente al livello di
minimo sindacale, ora è invece maggiore, mi sento più sicura e mi sento, sarò
ripetitiva, considerata, voluta, desiderata. "
5) Il fatto che altri ( ammiratori, compagni dell’avventura
televisiva, fans) riconoscano in lei delle qualità o semplicemente esprimano
simpatia verso il suo percorso televisivo, può, secondo lei, accrescere l’autostima operando
significativi cambiamenti al proprio modo di essere?
B: "Di nuovo ho anticipato contenuti della domanda successiva. Ho già detto che la mia autostima è cresciuta, sono più convinta di piacere e di essere desiderata, dai bimbi agli adulti senza distinzione di sesso. Nonostante ciò io rimango sempre una persona che "vola basso", che non si monta la testa, che sa che nella vita deve sempre impegnarsi per guadagnarsi la stima, l'amicizia, la simpatia altrui e per avere successo nelle piccole e grandi cose della vita. "
B: "Di nuovo ho anticipato contenuti della domanda successiva. Ho già detto che la mia autostima è cresciuta, sono più convinta di piacere e di essere desiderata, dai bimbi agli adulti senza distinzione di sesso. Nonostante ciò io rimango sempre una persona che "vola basso", che non si monta la testa, che sa che nella vita deve sempre impegnarsi per guadagnarsi la stima, l'amicizia, la simpatia altrui e per avere successo nelle piccole e grandi cose della vita. "
Ringrazio moltissimo Barbara De Santi per aver voluto
prendere un caffè con Socrate ed uno con Walt, innanzitutto per la
disponibilità, per la gentilezza e per l’accuratezza con cui ha risposto alle
domande, e poi per aver fatto luce su aspetti e dinamiche psicologiche ed
emotive che molto spesso vengono offuscate dai riflettori televisivi, e che
invece rivelano una umanità profonda e tangibile, una umanità che risplende di
tutte le sfaccettature di cui è composta e della quale la televisione non è che diffusore, un
faro che non si teme quando ciò che riflette è l’autenticità, seppure nelle
proprie insicurezze e mille contraddizioni! Barbara De Santi, inoltre, ha fatto luce su un
altro aspetto della televisione conferendole un valore aggiunto sfruttandola come momento di maturazione personale e crescita
anche interiore, nella consapevolezza di trovarsi davanti un mezzo appunto da usare e non dal quale essere usati, perché
come diceva il filosofo Kant “l’uomo è sempre fine e mai mezzo”. Grazie ancora
Barbara con l’augurio che possa continuare il tuo cammino con la stessa veridicità e consapevolezza di oggi!
Grazie mille per esserti unita al mio blog! Ho ricambiato subito! :D
RispondiEliminaConosco questo personaggio televisivo ma non apprezzo moltissimo il programma e la sua filosofia!
Un saluto!
Grazie per il commento! Io non so quale sia in reatà la filosofia del programma, però apprezzo tutto ciò che può essere un momento di incontro e soprattutto confronto. Lo stile sta a chi partecipa dettarlo!
EliminaOdio veramente tutta la tv spazzatura che ci viene proposta dai canali statali e privati, siamo noi a scegliere successivamente dopo averli visti quale strada percorrere. Purtroppo in anni di tv l'unica cosa che conta è apparire ed essere protagonisti in un contesto sociale. Si è persa l'essenza vera dell'amore e del romanticismo, la tv purtroppo per come la vedo, ha contribuito a tutto questo. Cosa ci fa in tv? Per i soldi penso.
RispondiEliminaGrazie innanzitutto per aver lasciato un commento. Credo che è giusto che siano gli utenti a selezionare cosa ci viene proposto in televisione, anche se , con questa intervista, mi premeva sottolineare che non sempre si deve fare di tutta un'erba un fascio ed anche che quello che apparentemente può sembrare una cosa negativa, se vissuta dandovene un senso, può trasformarsi in un momento di crescita.
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