Capita molto spesso che, fagocitati dalle innumerevoli ed intense attività quotidiane , si arrivi alla fine della giornata con la sensazione di "non aver concluso nulla" e nei peggiori dei casi di aver ripetuto delle azioni volte a soddisfare le altrui aspettative senza che da queste azioni se ne sia tratto giovamento o ciò che è peggio con una netta sensazione di insoddisfazione.
Il tempo che impieghiamo nello svolgere le attività in maniera cadenzata e spesse volte sovrapponibile piuttosto che avvicinarci a soddisfare quelli che sono i nostri bisogni ci travolge nel rispondere alle aspettative altrui che non sempre coincidono, appunto con i nostri bisogni.
Per cui il sottile confine tra bisogno e aspettativa viene superato e cancellato a tal punto da farci dire "sì" quando il nostro corpo vorrebbe dicessimo "no", a prendere un impegno per non scontentare qualcuno quando avremmo bisogno di riposare, a fare quella determinata cosa per non deludere qualcuno a cui teniamo, a sovraccaricarci di responsabilità per un senso di colpa indotto da qualcun'altro o per salvaguardare l'immagine che la società e le persone che ci circondano hann di noi...e molte volte ci ritroviamo a soddisfare le altrui aspettative, le richieste che ci pervengono dall'esterno senza che queste si conciliìno davvero con i nostri obiettivi, con il movimento che noi in primis vogliamo imprimere alla nostra vita.
Così un buono spartiacque che possa farci riflettere tra la differenza tra i nostri bisogni interni e le aspettative che il mondo esterno ci impone è quello di ritagliare almeno 10 minuti del nostro quotidiano per fermarci e "raddrizzare il tiro". Ovunque ci troviamo possiamo utilizzare uno specchietto da borsa. Meditare vuol dire "riflettere" e cominciare a riflettere partendo dalla nostra immagine riflessa in uno specchietto è un inizio per stabilire una connessione tra la realtà ed i nostri pensieri.
L'immagine riflessa nello specchietto, che sia un viso stanco, affaticato o sorridente e solare riporterà al nostro cervello dei pensieri che ci indurranno a chiederci "Perchè sono così stanco? Adesso, ora, come posso cambiare ciò che rifletto nello specchio?" Oppure, se i prova un pensiero di benessere e soddisfazione il guardarsi allo specchio potrebbe essere un modo per "complimentarsi" e continuare a motivarsi nel perseverare nel fare ciò che si sta facendo e che genera tale sensazione di appagamento.
Il tempo sottratto alla "riflessione" è tempo che in qualche modo ci chiederà il conto ed è sempre bene fermarsi avendo consapevolezza di farlo piuttosto che fermarsi perchè si è costretti a farlo.
Perchè dopo aver percorso le strade impervie della realtà, conoscendo a fondo te stesso, puoi sprofondare nel più bello dei sogni facendolo diventare la tua meravigliosa realtà! Copyright © docF.G.
venerdì 13 marzo 2015
La meditazione come spartiacque tra i bisogni e le aspettative. Il metodo dello specchietto.
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Leggendo quest post, mi sono accorta di barare... ogni giorno. Mi sono resa conto che tendo a guardarmi allo specchio solo quando sono fondamentalmente serena. Immagino perché, inconsciamente, voglia vederci qualcosa di bello, desideri vederci la versione bella di me.
RispondiEliminahai colto alla perfezione il messaggio che volevo veicolare...allo specchio non è possibile ingannarsi perchè ci rimanda sempre un'immagine reale di noi!
EliminaGrazie per la tua condivisione di considerazioni personali ed intime!