lanciano invece messaggi ambigui che sarebbe sempre bene filtrare...Il principio di base da tenere presente è che stiamo educando i nostri figli ad essere persone libere, a scoprire i talenti e i pregi per convogliarli in virtù, qualità da mettere a frutto, per cui bisogna tener presente che, seppure è naturale provare delle emozioni come la paura che tendono a immobilizzare le azioni, l'essere umano ha sempre maggiori strumenti per trasformare un fatto, un difetto, una cosa negativa in positiva. La consapevolezza dei genitori di poter padroneggiare questi strumenti senza farne diventare mezzo di controllo è un buon primo passo per trasferire ai propri figli quella sicurezza necessaria per poter padroneggiare se stessi ed il mondo circostante.
Perchè dopo aver percorso le strade impervie della realtà, conoscendo a fondo te stesso, puoi sprofondare nel più bello dei sogni facendolo diventare la tua meravigliosa realtà! Copyright © docF.G.
martedì 15 luglio 2014
La paura
Spesso capita che per tenere sotto controllo i capricci dei nostri bambini si utilizzi la paura, si fa leva su un tema che "immobilizza" la psiche di chiunque, figurarsi quella così tenera dei bambini stessi. Di solito l'imperativo è: " se non mangi allora...arriva il lupo, arriva l'uomo nero, non ti faccio uscire, non ti faccio più regali o peggio ancora non ti voglio più bene". Alla base di tutto ciò vi è il ricatto che di per sè non è mai uno strumento positivo, che sia un ricatto materiale, in cui si minaccia al bambino di sottrargli qualcosa, o che sia di natura morale, e quindi si intima al bambino di sottrargli affetto e si prospetta la punizione della solitudine. Il bambino non ha una personalità definita ma è in divenire, per cui se nel processo interviene una pressione psicologica, quale la minaccia, il ricatto, il timore, l'ansia, si rischia di intervenire in un campo minato che può provocare seri danni ad uno sviluppo sereno dell'identità del bambino e del suo rapporto con le figure di riferimento e nelle relazioni future. E' necessaria, quindi, anche un'educazione delle emozioni. Non bisogna permettere che siano emozioni come la paura a controllare i nostri bambini, ma dobbiamo favorire l'autonomia degli stessi attraverso il controllo e la gestione delle proprie emozioni. La paura genera un senso di colpa, per cui si blocca la capacità di reagire positivamente e si rischia di immobilizzare la creatività, l'originalità, e prevale il "non faccio questo perchè ho paura di quest'altro..." Non va bene. Tra l'altro è necessario affrontare temi della paura anche attraverso favole e cartoni animati, si pensi ad esempio alle favole della Disney, come Cenerentola, Biancaneve, La bella addormentata nel bosco e collocare la paura come un'emozione che è naturale provare ma che non ci prevarica in quanto così come si prova così può essere controllata. Alcuni cartoni, penso ad esempio a Monster University,
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