giovedì 9 ottobre 2014

"Toglietemi tutto, ma non la mia mamma"


A rigor di logica, se lo Stato non entra nelle questioni di "cuore", ossia nell'affettività degli individui, ma tutela dei diritti, per esempio come nel contratto matrimoniale, allora mi chiedo, se saranno sdoganati i matrimoni tra omosessuali, ed a una coppia di omosessuali verrà concessa l'adozione o la fecondazione eterologa, non entrando lo stato negli "affari di cuore" ma solo nella tutela dei diritti dei soggetti contraenti, perchè dovrebbe concedere l'adozione a due omosessuali e non a tre o quattro o cinque persone che decidono di essere "famiglia"? A questo punto chi decide cosa è famiglia e cosa non lo è? Non si rischia di commettere una discriminazione? Chi mi dimostra che quella coppia di omosessuali sia davvero omosessuale? cioè chi mi dice che si vogliono bene e vogliono metter su famiglia? Dovranno allora battersi per la fecondazione eterologa passata dalla mutua e le adozioni per tutti indipendentemente dalla propria situazione economica, altrimenti si creerebbero altre discriminazioni tra le coppie omosessuali che un figlio possono permetterselo economicamente e chi no.
Come metteranno su famiglia se si sa già a priori che dal loro atto copulatorio è impossibile che ne nasca un figlio? Cioè voglio dire, se tutto va bene, quando una mamma e un papà si uniscono potrebbe nascere un bambino, ma se un uomo e un uomo si uniscono o una donna e una donna si uniscono, naturalmente il bambino non nasce, ma sarebbe necessario un intervento artificiale, cioè qualcos'altro o qualcuno d'altro. Se davvero il ruolo di papà e mamma, possono essere sostituibili e facilmente intercambiabili, la mamma con un altro papà e il papà con un'altra mamma,perchè limitare il concetto di "famiglia" solo ad una coppia di omosessuali e non a tre o quattro persone che decidono di adottare un bambino o fecondarlo ricorrendo al corpo di una mamma, all'ovulo dell'altra e allo sperma di una terza persona?...se un bambino può fare a meno di una delle due figure perchè non sostituirle con altre, cosa lo impedirebbe, il bambino crescerebbe lo stesso, no? Ecco, quello che mi chiedo è, di chi davvero si vogliono tutelare i diritti, degli adulti che "vogliono" un figlio, o dei figli che hanno diritto a dei genitori , maschio e femmina, e ad una famiglia? Nel caso dell'eterologa si parlerebbe poi di diritti di un bambino non nato naturalmente ma artificialmente e quindi "programmato" a tavolino o in laboratorio. Nel secondo caso io credo che un bambino possa crescere bene anche senza uno dei due genitori,o anche senza entrambe le figure,la storia ne è piena di esempi, in una comunità di persone, ma sostengo con fermezza che sia un suo diritto naturale ( perchè alla nascita in teoria esce dalla pancia della mamma in cui vi è entrato grazie al papà) inalienabile avere un papà ed una mamma e che sottrarre una delle due figure a priori sostituendola arbitrariamente sia una grande crudeltà ed un grande egoismo degli adulti, un abuso del diritto del minore ad avere un papà ed una mamma perchè due papà e due mamme vogliono sentirsi realizzati nel ruolo di genitori, perchè un figlio gratifica il proprio ego. Gli esperimenti riserviamoli ai topi da laboratorio e non agli esseri umani. Chiunque sia cresciuto senza una delle due figure genitoriali può ben dire quanto prima o poi quel vuoto incolmabile si sia fatto sentire, quand'anche quel papà o quella mamma non li si sia mai conosciuti, e quindi quel vuoto non possa essere stato ricolmo di un qualche ricordo, quella nostalgia che caratterizza anche i figli adottati... Se mi dovessero chiedere " c'è un bambino da far nascere, cosa gli sottrarresti?" io gli risponderei : "tutto ma non la mamma."

Nessun commento:

Posta un commento

Dì la tua...e grazie mille per averla detta!