"Non esiste separazione definitiva finchè esiste il ricordo"...così recita una massima di Isabelle Allende e così attraverso le parole dello scrittore Massimo Bisotti, la nonna di Alberto gli ricorda, sul finire della stesura del testo, che "Il non avere qualcuno vicino non ti impedisce di averlo nel cuore".
Ed è proprio questa la sensazione che si ha non appena ci si approccia a questo libro, la presenza, la presenza dei ricordi attraverso i due racconti, l'uno dietro l'altro che hanno il medesimo protagonista; la presenza delle immagini della Grande Guerra, nei particolari nitidi di una quotidianità semplice tanto quanto dolorosa, angusta tanto quanto affascinante vista attraverso un obbiettivo fotografico; la presenza sempre viva dei compagni, di quelli che non ce l'hanno fatta, nel proprio cuore...
Leggere "Ho lasciato Mamma mia""L'Avvocato"( editore Sillabe di sale) , che di fatto è un copione di uno spettacolo teatrale, il cui protagonista è il reduce dal fronte, per poi passare a: L'Avvocato, racconto in equilibrio tra la fine della guerra e le tappe evolutive che porteranno alla soglia della seconda guerra mondiale, è come sedersi a tavolino con il protagonista, ascoltare i suoi racconti taglienti, emozionanti, crudi come crude sono le fotografie di atrocità che nella guerra viaggiano sotto la copertura della normalità, come immortalare un sergente che ha trovato il modo di rifornirsi di scarpe dai piedi di un austriaco morto ammazzato, o menzionare nel fluire dei ricordi coloro che erano tornati a casa, ma solo fisicamente " come fossero spiriti, morti in combattimento, ma rimasti nel contempo tra noi".
Un libro intenso, appassionante, con un ritmo incalzante ed al tempo stesso contemplativo, arricchito da immagini toccanti ed evocative, alla fine del quale si ha l'impressione di avere avuto un incontro con una persona in carne ed ossa, con un cuore ancora palpitante che la Grande Guerra, nel suo vortice distruttivo, non ha avuto il potere di cancellare.
L'autore, Alberto Borgatta nasce il 18 aprile 1990 a Torino e dall’età
di due anni vive a Condove (TO), in Val di Susa. Nell’ottobre del 2013 fonda,
insieme ai fratelli Luca e Beatrice, il Gruppo Musicale Teatrale B and B&B,
del quale è cantante e chitarrista. È inoltre autore dei testi del primo album
inedito della formazione, “Hellequin”, già prodotto con Sillabe di Sale
Editore.
Ed è proprio questa la sensazione che si ha non appena ci si approccia a questo libro, la presenza, la presenza dei ricordi attraverso i due racconti, l'uno dietro l'altro che hanno il medesimo protagonista; la presenza delle immagini della Grande Guerra, nei particolari nitidi di una quotidianità semplice tanto quanto dolorosa, angusta tanto quanto affascinante vista attraverso un obbiettivo fotografico; la presenza sempre viva dei compagni, di quelli che non ce l'hanno fatta, nel proprio cuore...
Leggere "Ho lasciato Mamma mia""L'Avvocato"( editore Sillabe di sale) , che di fatto è un copione di uno spettacolo teatrale, il cui protagonista è il reduce dal fronte, per poi passare a: L'Avvocato, racconto in equilibrio tra la fine della guerra e le tappe evolutive che porteranno alla soglia della seconda guerra mondiale, è come sedersi a tavolino con il protagonista, ascoltare i suoi racconti taglienti, emozionanti, crudi come crude sono le fotografie di atrocità che nella guerra viaggiano sotto la copertura della normalità, come immortalare un sergente che ha trovato il modo di rifornirsi di scarpe dai piedi di un austriaco morto ammazzato, o menzionare nel fluire dei ricordi coloro che erano tornati a casa, ma solo fisicamente " come fossero spiriti, morti in combattimento, ma rimasti nel contempo tra noi".
Un libro intenso, appassionante, con un ritmo incalzante ed al tempo stesso contemplativo, arricchito da immagini toccanti ed evocative, alla fine del quale si ha l'impressione di avere avuto un incontro con una persona in carne ed ossa, con un cuore ancora palpitante che la Grande Guerra, nel suo vortice distruttivo, non ha avuto il potere di cancellare.
Alberto Borgatta ritratto dal fratello Luca. |
Sempre in collaborazione con la medesima casa editrice, ha
già collaborato nella stesura dei testi del lavoro teatrale “Non si pagava il biglietto”,
presentato in occasione del 70° anniversario della liberazione del campo di
Auschwitz e che affronta la tematica dell’Olocausto. Appassionato e studioso di
storia, è inoltre autore di un progetto di ricerca sull’antica chiesa
parrocchiale di San Pietro in Vincoli a Condove, in occasione del restauro
della stessa durante il 2014. Il progetto è stato esposto in forma teatrale il
6 aprile dello stesso anno.
Lo spettacolo “Ho lasciato la Mamma mia”, frammenti e
fotografie dalla Grande Guerra, dal quale è tratto questo libro, è stato
presentato il 30 maggio 2015 in occasione del centenario dallo scoppio della
Prima Guerra Mondiale. È la prima avventura editoriale dell’autore.
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