Il ritmo è incalzante e la lettura si districa in
un’alternanza di sistole e diastole, scandita da un fermo immagine in cui un
centesimo di secondo è descritto come un tempo infinito di emozioni, strategie,
calcoli di metri, centimetri per
poi riprendere la corsa accompagnando Sodano nell’inseguimento di quella figura
agile vestita di nero che nella sua fugace e misteriosa ombra cela una
certezza: avrà certamente preso il diamante.
L’autore accompagna il lettore nelle domande che lo spingono a divorare il racconto in
preda alla spasmodica curiosità di arrivare al finale che solo un buon thriller
riesce a suscitare. E così come quel gatto rosso sornione placidamente
acciambellato su un divano dai tessuti vivaci con il suo sguardo indagatore non
lascia un momento quelle due gambe nude che spuntano da un accappatoio corto
mentre una voce giovane parla a monosillabi in inglese in quell’arnese che ogni
tanto vibra con la sua tastiera e la sua antenna satellitare,per poi richiudere
le fessure degli occhi solo quando ha appurato che quell’aggeggio non è
pericoloso,ecco che il lettore troverà pace solo una volta letta l’ultima riga
del libro.
L'autore
Andrea Monticone è nato a Torino nel 1972. Giornalista di nera, ha scritto di omicidi e cimiteri, madri assassine e processi. Ha pubblicato il noir-rock Marsiglia blues che definisce, con ottime ragioni, un libro maledetto e, per Golem Edizioni, il romanzo Ultimo mondo cannibale. Questo è il quarto libro della serie dedicata al capitano Sodano. Ama il rock e il blues, Londra e l’Arsenal, il bourbon e il buon vino. Twitter@AMonticone
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